Se potessi dirlo a parole
non avrei bisogno di dipingerlo
(E. Hopper)
Sono una fotografa, ho iniziato da ragazzina e non ho più smesso.
Amo raccontare storie e persone attraverso il mio obiettivo: che sia una coppia di sposi, le nuvole, un'amica, gli anziani del mio paese o una piazza, i fiori del mio giardino, in fin dei conti sono tutti ritratti.
Mi piace muovermi attorno alle persone e dentro ai luoghi in punta dei piedi come un'esploratrice, cercando con empatia la storia dentro la storia. Quello che mi interessa è l'anima del racconto, nel silenzio delle parole la luce e l'obiettivo sono i miei strumenti. Se potessi dirlo a parole non avrei bisogno di fotografarlo, ma non voglio e non posso essere diversa da così.
Il Giardino Segreto Gallery a Roma è la mia creazione dal 2018: un luogo magico, che appare e scompare all’occasione, con mostre ed eventi istantanei della durata di poche ore.
Scoprirli richiede attenzione e prontezza: in questo luogo mi incontro in dialogo sia con altri fotografi, sia con artisti di altre discipline.
Il tutto nello spazio del mio giardino, separato dalla strada appena da una recinzione, il cui cancello aperto accoglie in queste occasioni visitatori e passanti occasionali.
È una sfida alla convenzionalità dei luoghi dell’arte e dei linguaggi artistici.
La mia fotografia: un punto di partenza per nuove narrazioni
Il mio lavoro fotografico non si limita alla semplice immagine: è un processo di ricerca, sperimentazione e costruzione narrativa. Collaboro con fotografi e artisti per trasformare le loro immagini in progetti che vadano oltre la fotografia stessa, creando percorsi visivi e narrativi che parlano di emozioni, stati d’animo e storie personali.
Attraverso il mio approccio, aiuto a dare struttura a un progetto, trovando un filo conduttore tra le immagini, suggerendo nuove chiavi di lettura e integrando elementi testuali o multimediali. Non impongo una visione, ma accompagno il fotografo in un percorso di scoperta, individuando i punti di forza del suo lavoro e amplificandone il potenziale comunicativo.
Lavoro con la fotografia come materia viva, aperta all’intervento e alla contaminazione. Lascio che altre forme artistiche si intreccino con l’immagine: pittura, grafica, testo, suono, realtà aumentata. Posso aiutare a trasformare un progetto in un libro, una mostra, un’esperienza multimediale, scegliendo il linguaggio più adatto a esprimere il senso profondo del lavoro.
Il mio obiettivo è far emergere l’anima di un progetto fotografico, renderlo accessibile e coinvolgente per chi lo guarda. Ogni immagine racconta una storia, e io sono qui per aiutare a darle voce.