Perché incasellare la fotografia?

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Perché un genere fotografico è più importante/prestigioso di un altro?

Quando mi chiedono che tipo di fotografia faccio rimango perplessa . Non capisco perché bisogna dividere la fotografia.

Quando studiavo all’istituto d’arte fotografica, in cinque anni mi hanno insegnato a fotografare tutto senza dividerla in settori. Davano dei progetti a tema da sviluppare.

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Quindi perché dividerla?

 

Quando conosci la tecnica, essa diventa il mezzo per adattarsi alle situazioni, alle storie e alle necessità.

 

Ora vanno di moda corsi specifici di fotografia, dove si tende a incasellarla. Questa suddivisione rischia di limitare la creatività e la libertà espressiva.

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La fotografia è prima di tutto un linguaggio universale, uno strumento per raccontare, comunicare ed emozionare. Dividerla in generi sembra quasi contraddire la sua natura fluida e inclusiva, che permette a chi scatta di spaziare tra vari contesti, adattando l’approccio e la visione.

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La formazione basata sui temi e sulla versatilità, è più vicina alla fotografia. Questo metodo invita ad esplorare il mondo senza preconcetti, ponendo l’accento sulla tecnica e sulla sensibilità personale piuttosto che sulle etichette.

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La divisione dei generi porta a categorizzare tutto per motivi di mercato, comunicazione e “branding”. I corsi specifici di fotografia, oggi tanto in voga, non rispondono a una domanda precisa da parte di chi vuole fotografare, ma è una strategia di marketing più che un approccio educativo autentico.

 

Invece di offrire una visione ampia e tecnica della fotografia, si punta a creare un bisogno che, forse, non è così sentito dai potenziali allievi. Questo porta a una formazione parziale, spesso focalizzata su una sola applicazione pratica, ma che non sempre prepara a lavorare in contesti diversi o a sviluppare una visione personale.

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Il mio intento negli OPEN DAY del Giardino Segreto Gallery Roma è incoraggiare la scoperta, per rendere libera la mente di esprimersi attraverso la fotografia senza incasellamenti.

 

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Questi incontri, della durata di due ore, hanno dato vita a mostre e collaborazioni con artisti di ogni disciplina. vedi qui​